Immagine e Percezione

-La singolarità delle forme o degli equilibri architettonici, sia che si tratti di opere create dall'Uomo, che di paesaggi naturali, è sempre "tradotta" dalla percezione che ognuno ha di ciò che vede. Avremo quindi un infinita serie di sfumature per ogni soggetto osservato quando si tratta di "percepirne" le qualità. Ho sempre sottolinato come spesso accada che molti riescano a percepire istintivamente le qualità buone o meno di un ambiente, pur senza conoscerne il motivo. Il Feng Shui indica e spiega quali siano i pincipi di base, secondo i quali la ricerca o la creazione di un ambiente possa ottenere la migliore "percezione" qualitativa di base possibile per tutti i suoi fruitori. Logico comprendere come un progetto orientato fin dall'inizio in questa direzione raggiunga sicuramente i migliori risultati; per tutto il resto però, esistono molti modi per affinare ed esaltare le qualità percepibili quando si tratta di "Abitare" un luogo. L'immagine copertina di questo post si riferisce alla realizzazione ex novo di una terrazza: partendo da una pianta rettangolare esistente, si è cercato di favorire la circolazione dell' energia sottile utilizzando per l'allestimento linee sinuose ed arredi sollevati da terra, "accordando" tra loro materiali e accessori (vasca idromassaggio e barbeque) secondo le singole caratteristiche energetiche, utilizzando per questo anche piante e fioriture nelle loro particolari forme e colori. Le frecce disegnate all'interno del perimetro, indicano come sia stato interpretato concetto di circolazione tra gli spazi creati. Molto semplicemente: se pensate ad un placido laghetto, ed alle forme che le sue pacate correnti plasmano sulle rive, vi è mai capitato di vedere un angolo vivo? Quando questo accade è solo per la presenza di irremovibili ostacoli lungo la riva, ecco però che subito compaiono turbolenze e vortici che a loro volta, scavano o insabbiano parti del lago. Dovremmo quindi stondare ogni angolo? Non necessariamente certo, ma potremmo regolare a nostro vantaggio le "turbolenze" generate dagli ostacoli posti "lungo la nostra riva".