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Il contatto degli istinti


-Conoscere è da sempre il primario istinto dell’uomo, appena dopo la sopravvivenza, la nostra natura c’impone l’apprendimento.

Imparare per vivere e vivere per imparare. In questa alchimia sottile, e apparentemente banale, si racchiude il segreto di tutta la nostra vita. Che ci piaccia o no, siamo tutti qui per evolvere dal nostro piano di esistenza verso qualcosa di diverso, non necessariamente migliore per come noi ci immaginiamo, ma direttamente in relazione con quello che ci serve apprendere per crescere, anche se non sempre ne siamo consapevoli. In poche parole, non possiamo cambiare la nostra natura, ma possiamo cercare di capirne i meccanismi di funzionamento per poter convivere in armonia con il nostro essere sospinti verso un inarrestabile cammino. Nel corso dei tempi, l’uomo ha sepolto progressivamente i suoi istinti primordiali, quelli che lo legano indissolubilmente alla sua essenza. Abbiamo così dimenticato anche il nostro modo di collegarci al “Sentire Interiore”, il perfetto “Navigatore naturale” che conosce esattamente la strada più confortevole da percorrere. Quando ci assale la sensazione di paura o di freddo, la nostra pelle cambia immediatamente ed automaticamente la sua struttura sulle parti più sensibili e delicate del corpo, assumendo il caratteristico aspetto comunemente detto “Pelle d’oca”, antico retaggio di quando il nostro corpo era completamente ricoperto di peli, e quella particolare contrazione della pelle lo faceva drizzare proprio come accadrebbe ad un qualsiasi animale che si prepara a difendersi sentendosi in pericolo, o che si deve proteggere dal freddo. Molti altri automatismi, ormai inascoltati, ancora oggi intervengono continuamente in molteplici organi del nostro corpo, agendo allo stesso modo, in maniera meno evidente, ma scientificamente provata. Questa semplice introduzione, ci consente di asserire che debba necessariamente esserci un collegamento al nostro sapere ancestrale, alla nostra guida istintiva, anche per le esperienze riferite alla nostra crescita interiore o spirituale. Si tratta di ritrovarlo. Come per la parte meramente fisica e terrena, esiste quindi un canale istintivo di collegamento naturale tra noi ed il resto dell’Universo che ci circonda e di cui siamo parte e patrimonio. A testimonianza di tutto questo, basterà pensare a tutte quelle volte che ci siamo detti “lo sapevo”, oppure “me lo sentivo”. In fondo, non è così diverso. Ritrovare questo collegamento, mettendo nuovamente in sintonia la nostra vita con la parte consapevole del nostro Essere, è una tappa fondamentale nel percorso necessario (ed inevitabile) della nostra evoluzione. Quanto tempo ci occorra, ammesso che serva saperlo, dipende solo da noi...

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